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Cosa hanno in comune Bologna “la rossa” e il più iconico monumento russo?

Non c’è solo il colore rosso, infatti, che accomuna i tipici mattoni bolognesi alle mura del Cremlino.

Parliamo dell’architetto ed ingegnere Aristotele Fioravanti: un bolognese alla corte degli Zar.

Fu Ivan III di Russia, conosciuto anche come Ivan Il Grande, che iniziò a chiamare dall’Italia i migliori ingegneri, artigiani, mastri costruttori del tempo. Erano anni in cui la Russia faceva shopping di capitale umano nel nostro paese.

Fioravanti proveniva da una famiglia di ingegneri e forse non sapeva dipingere, ma per il resto il curriculum del maestro bolognese (1415-1486) non era troppo dissimile da quello di Leonardo da Vinci.

A Bologna realizzò opere importanti ed in particolare progettò il palazzo della Podestà in Piazza Maggiore. Così, visti i numerosi successi, fu invitato, a Mosca per rivedere la struttura difensiva del Cremlino.
Il progetto si basava sull’architettura militare italiana: mura forti e possenti che racchiudono i principali palazzi della vita pubblica che, in caso di attacco nemico, possono accogliere e proteggere tutta la popolazione della zona. Cremlino, appunto, in russo vuol dire fortezza.
Appena giunto a Mosca il maestro bolognese, che sfiorava ormai la sessantina, si mise subito al lavoro: fece sgombrare le macerie della Cattedrale della Dormizione, crollata qualche tempo prima del suo arrivo mentre la stavano erigendo i maestri di Pskov, allestì una fornace di mattoni, modificò il composto della calce, costruì macchine per sollevare i materiali, e iniziò a costruire sullo stesso luogo una cattedrale tutta nuova.
Edificò questa cattedrale usando, peraltro, una tecnica ultramoderna per l’epoca simile al cemento armato: questa realizzazione – che lo rese celebre – inglobava uno scheletro di ferro dentro la costruzione stessa.
La cattedrale, nota per le cinque cupole d’oro, al suo interno è decorata con affreschi e un’iconostasi a cinque livelli. La cattedrale divenne la principale chiesa ortodossa russa; un luogo di nozze e incoronazione per grandi principi, zar e imperatori, nonché il santuario dei metropoliti e dei patriarchi.
Per molti anni Fioravanti operò prodigi in tutto l’impero, servendo fedelmente Ivan III. Più volte, tuttavia, chiese il permesso di poter tornare in patria, facendo intervenire anche il Governo di Bologna, ma lo zar Ivan III fu sempre irremovibile e negò l’assenso ad ogni sua istanza: troppo prezioso!
In contemporanea alla fortificazione del Cremlino venne progettata la piazza delle cattedrali, dove tutt’ora sono presenti le più importanti chiese per i Cristiani Ortodossi: oltre alla Cattedrale della Dormizione di Aristotele Fioravanti, gli italiani Marco Ruffo e Pietro Antonio Solari si occuparono della Chiesa dell’Arcangelo e la Basilica dell’Annunciazione.

Nel 1990 tutto il complesso del Cremlino e della Piazza Rossa fu dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità.